It is impossible that the eye should project from itself, by visual rays, the visual virtue, since, as soon as it opens, that front portion [of the eye] which would give rise to this emanation would have to go forth to the object and this it could not do without time. And this being so, it could not travel so high as the sun in a month’s time when the eye wanted to see it. And if it could reach the sun it would necessarily follow that it should perpetually remain in a continuous line from the eye to the sun and should always diverge in such a way as to form between the sun and the eye the base and the apex of a pyramid. This being the case, if the eye consisted of a million worlds, it would not prevent its being consumed in the projection of its virtue; and if this virtue would have to travel through the air as perfumes do, the winds would bent it and carry it into another place. But we do [in fact] see the mass of the sun with the same rapidity as [an object] at the distance of a braccio, and the power of sight is not disturbed by the blowing of the winds nor by any other accident.
[Footnote: The view here refuted by Leonardo was maintained among others by Bramantino, Leonardo’s Milanese contemporary. LOMAZZO writes as follows in his Trattato dell’ Arte della pittura &c. (Milano 1584. Libr. V cp. XXI): Sovviemmi di aver già letto in certi scritti alcune cose di Bramantino milanese, celebratissimo pittore, attenente alla prospettiva, le quali ho voluto riferire, e quasi intessere in questo luogo, affinchè sappiamo qual fosse l’opinione di cosi chiaro e famoso pittore intorno alla prospettiva . . Scrive Bramantino che la prospettiva è una cosa che contrafà il naturale, e che ciò si fa in tre modi
Circa il primo modo che si fa con ragione, per essere la cosa in poche parole conclusa da Bramantino in maniera che giudico non potersi dir meglio, contenendovi si tutta Parte del principio al fine, io riferirò per appunto le proprie parole sue (cp. XXII, Prima prospettiva di Bramantino). La prima prospettiva fa le cose di punto, e l’altra non mai, e la terza più appresso. Adunque la prima si dimanda prospettiva, cioè ragione, la quale fa l’effetto dell’ occhio, facendo crescere e calare secondo gli effetti degli occhi. Questo crescere e calare non procede della cosa propria, che in se per esser lontana, ovvero vicina, per quello effetto non può crescere e sminuire, ma procede dagli effetti degli occhi, i quali sono piccioli, e perciò volendo vedere tanto gran cosa, bisogna che mandino fuora la virtù visiva, la quale si dilata in tanta larghezza, che piglia tutto quello che vuoi vedere, ed arrivando a quella cosa la vede dove è: e da lei agli occhi per quello circuito fino all’ occhio, e tutto quello termine è pieno di quella cosa.
It is worthy of note that Leonardo had made his memorandum refuting this view, at Milan in 1492]
Taken from The Notebooks of Leonardo da Vinci edited by Jean Paul Richter, 1880.